Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Per chi si fosse persə le puntate precedenti c'è una novità. Finalmente, dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni ha cambiato forma ed è diventata una newsletter!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo del documentario Amén. Francisco responde, disponibile dal 5 aprile su Disney+, in cui il papa parla - tra i vari argomenti - di sesso, comunità LGBTQ+ e donne.
Ma non solo! Breve reminder visto che siamo ai primi numeri della newsletter. Ogni sabato troverai:
il riepilogo di una notizia che ha scaldato la stampa e i social e un’analisi di com’è stata raccontata (con annesso video YouTube);
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
Questa non è solo una newsletter, ma un modo per contribuire alla costruzione di una comunità di persone capaci di leggere il mondo attorno a sé. Se ti piace Rassegnati, se la trovi utile, se credi che possa essere interessante, condividila con chi hai attorno. Aiutami a crescere!
Amén. Francisco responde
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Un argomento molto pasquale quello del Rassegnati di oggi. Dal 5 aprile, infatti, è disponibile su Disney+ il documentario Amén. Francisco responde in cui il papa risponde ad alcune domande di ragazze e ragazzi tra i venti e i venticinque anni provenienti da Spagna, Senegal, Argentina, Stati Uniti, Perù e Colombia. Il tutto con la regia di Jordi Évole e Màrius Sánchez. Oltre al contenuto del documentario, è molto interessante notare quali dei tanti argomenti toccati sono stati riportati dalla stampa e sui social.
Sono essenzialmente due: sesso e comunità LGBTQ+. Ci aggiungiamo anche le donne, argomento che è stato messo in luce quasi esclusivamente dalle correnti femministe. Questa selezione è significativa perché va a toccare i temi caldi della società e del rapporto tra mondo pubblico e Vaticano.
Come ne ha parlato la stampa italiana?
Partiamo da Tgcom24, che sceglie un titolo ad effetto riportato anche da altre testate: “Papa Francesco: ‘Chi nella Chiesa esclude Lgbt è solo un infiltrato’”. Il corpo dell’articolo riporta in forma più estesa le parole di Bergoglio, senza però fare riferimento al documentario.
Ogni persona è figlia di Dio. Dio non rifiuta nessuno, è padre. E io non ho diritto a cacciare nessuno dalla Chiesa. Non solo, il mio dovere è di accogliere sempre. La Chiesa non può chiudere la porta a nessuno. […] Queste persone [che usano la Bibbia per escludere le persone LGBTQ+] sono infiltrati che approfittano della Chiesa per le loro passioni personali, per la loro ristrettezza personale. È una delle corruzioni della Chiesa.
La mancata citazione della fonte lascia queste dichiarazioni sospese in un limbo che rende faticosa la loro contestualizzazione.
Il Fatto Quotidiano punta su un’altra citazione diventata virale e che occupa l’intero titolo: “Il sesso è una delle cose belle che Dio ha dato alla persona. Chi odia ed esclude la comunità Lgbt? Infiltrati che approfittano della Chiesa”. Nel corpo del testo viene riportata la dichiarazione in forma estesa, specificandone la provenienza.
L’articolo passa in rassegna altri momenti clou del documentario: le affermazioni del papa sulla pornografia (condannata) e il confronto con un survivor abusato da un membro dell’Opus Dei che lavorava come insegnante. La reazione del pontefice è stata empatica ma ritenuta ancora una volta insufficiente per affrontare le violenze sistemiche che abitano la Chiesa.
Bergoglio si mostra addolorato, ma soprattutto sorpreso quando il giovane gli consegna una lettera scritta proprio da lui. Era la risposta personale del Pontefice, indirizzata al padre del ragazzo, in cui gli diceva che il Dicastero per la dottrina della fede si sarebbe occupato del caso a livello canonico. Il giovane, che ammette di non essere più credente, gli spiega che l’ex Sant’Uffizio ha deliberato che a quel professore bisognava restituire il buon nome, esonerandolo dalla responsabilità. Francesco s’impegna a rivedere il caso, ma gli altri giovani lo contestano per la risposta in genere negligente della Chiesa alla pedofilia del clero.
La chiusa riporta lo spezzone del documentario in cui si parla di aborto. Papa Francesco mantiene con fermezza una posizione antiabortista che caratterizza la Chiesa da decenni.
Anche Il Corriere della Sera riporta le parole del pontefice sul sesso all’interno del titolo: “Papa Francesco: «Il sesso è una delle cose belle che il Signore ha dato. I gay? Ogni persona è figlia di Dio, e Dio non rifiuta nessuno»”. L’articolo si apre riportando il confronto tra Bergoglio e un’intervistatrice sulle identità non binarie. Parte poi la panoramica sui momenti clou del dialogo, tratteggiata dalla testata come un’occasione in cui “Francesco, al solito, non si sottrae a nessuna domanda. Non si sofferma né modifica la dottrina della Chiesa ma lascia spazio a obiezioni, si mette in ascolto”.
Il Corriere si sofferma anche su quei temi che non trovano posto su altre piattaforme. Si riportano in particolare le dichiarazioni del papa sulle migrazioni, che spingono a una maggiore accoglienza e una riforma della Chiesa che provenga dall’interno.
Indubbiamente meno felice è stata la reazione del mondo femminista cattolico, impegnato sul fronte dell’ordinazione delle donne. Proprio in merito a ciò Donne per la Chiesa - la principale associazione cattolica femminista italiana presieduta da Paola Lazzarini - scrive “Dall’altra parte Papa Francesco purtroppo oppone, soprattutto su alcuni argomenti, un’incapacità di empatia, unita a risposte “rigide”, “ideologiche”, giudicanti (forse suo malgrado). Gli argomenti che più evidenziano questo atteggiamento sono le questioni dell’aborto, degli abusi, delle donne nella chiesa. Sul tema donne nella chiesa vale la pena riportare alcune domande-risposte:
D. Pensa o immagina che un giorno al suo posto potrà esserci una donna? Anche noi donne partecipiamo alla vita attiva della chiesa e la sosteniamo, però cosa impedisce che ci sia una donna nella sua posizione?
R. Qui c’è un problema teologico, di costituzione teologica. Ci sono due correnti costitutive all’interno della chiesa. Due princìpi. Quindi, nel ministero ci sono gli uomini. Sul versante materno, che è molto più importante, ci sono le donne.
D. Quindi non sarebbe possibile nemmeno una donna sacerdote?
R. No, perché è la linea ministeriale. Con il tuo desiderio di promuovere, stai mostrando, – non ti arrabbiare… – No (con un sorriso spiazzante) – stai mostrando un’adesione machista, perché ti preoccupa il fatto che la donna non possa essere sacerdote, lo vedi?”
Qui potete leggere il commento completo di Donne per la Chiesa:
A proposito di Chiesa, donne e Pasqua, a chi tra voi festeggia in questi giorni faccio tanti auguri. Ogni anno trovo che le riflessioni di Women’s Ordination Conference - dal nome già si capisce la prospettiva sui temi sopra citati - siano una ventata d’aria fresca all’interno del contesto cattolico italiano per molti versi conservatore. Condivido quindi uno dei post scritti in occasione della Settimana Santa come augurio per una Chiesa davvero accogliente, capace di vedere le soggettività che la abitano.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Ho fatto alcune ricerche sui rapimenti di minori a scopo politico in Europa.
In occasione del LGBT+ History Month ho consigliato Queer, il saggio più completo in italiano sulla storia del movimento LGBTQ+ scritto da Maya De Leo.
Ho fatto il solito recap mensile delle letture su YouTube: il bookhaul di marzo.
Ho presentato La fede molesta, la mia inchiesta sugli abusi sulle religiose nella Chiesa italiana fumettata da Anna Cercignano. Qualche scatto qui:
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
In occasione del LGBT+ History Month, con Lo Spazio ed Eracle abbiamo organizzato La storia LGBT+ siamo noi. Ci saranno uno speech divulgativo (curato da me), la lettura teatralizzata di alcuni testi (a cura di Clara Bonomi) e un'esposizione fotografica (a cura di Lorenzo Passini). Il tutto con il patrocinio del Brescia Pride, che interverrà per un'introduzione. Mercoledì 12 aprile a Lumezzane (BS).
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥