Back to school (for LGBTQ+ students too)
Cosa dicono i dati sull'esperienza scolastica delle persone queer
Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni ha cambiato forma ed è diventata una newsletter!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. L’argomento di oggi è il ritorno a scuola e l’esperienza delle persone queer.
Back to school (for LGBTQ students too)
La maggior parte delle studentesse e degli studenti d’Italia stanno per ritornare sui banchi. Poche cose ci coinvolgono tuttə come la scuola, che però non è un ambiente sicuro per tante persone. Tra cui quelle queer.
Com’è essere una giovane persona LGBT negli istituti scolastici? Risponde ILGA Europe, un’associazione storica per la tutela e il supporto della comunità queer. Per farlo ha analizzato i dati raccolti nel LGBTI Survey II dalla European Fundamental Rights Agency (FRA) nel 2019 e si è concentrata sulla categoria “giovani”. Ha così stilato il report Youth, che potete leggere per intero in pdf.
Vediamo quali aspetti interessanti emergono in relazione al contesto scolastico.
Un paio di informazioni preliminari:
il questionario alla base del report è stato somministrato a un campione 139 799 persone queer;
per giovani si intende chi rientra nella fascia d’età 15-24, cioè 68 442 individui;
in alcuni casi questo range è stato ulteriormente suddiviso in 15-17 e 18-24 per capire se ci sono differenze generazionali.
Episodi di discriminazione
Il report indaga le discriminazioni subite negli ultimi 12 mesi. Più di un quarto delle/dei giovani (29,36%) ha dichiarato di essere statə discriminatə dal personale scolastico o universitario. Circa metà di queste risposte (45,65%) riguardano le persone tra i 15 e i 17 anni. In questo range, le categorie marginalizzate più colpite nel contesto educativo sono gli uomini trans (67,22%), le donne trans (52,12%) e le persone non binarie (56,86%).
Esperienze di violenza e aggressione
Il report indaga anche le aggressioni fisiche o sessuali. Innanzitutto circa un terzo delle persone giovani coinvolte dalla ricerca (32,35%) ha subito episodi di violenza. La percentuale totale delle persone queer aggredite, quelle adulte comprese, è più bassa: 24,55%.
Questo significa che le persone queer giovani sono più soggette a episodi di violenza e i dati mostrano che ciò vale ancora di più se appartengono anche a una minoranza etnica.
Se distinguiamo le aggressioni in fisiche e sessuali, notiamo anche qui una differenza generazionale. La violenza di tipo sessuale vissuta dalle persone queer giovani comprende il 33,03% dei casi dichiarati. La percentuale scende a 28,42% se includiamo anche quelle adulte. Ancora una volta le/i giovani LGBTQ+ sono più espostə alle aggressioni sessuali.
La percentuale sale invece per le persone queer che fanno anche parte di una minoranza etnica (36,88%), quelle intersex (37,47%), quelle disabili (45,43%) e le giovani donne trans (42,88%).
Chi mette in atto queste aggressioni? Le risposte cambiano a seconda dell’età delle vittime. Per chi è nel range 15-17, gli attacchi provengono da:
compagnə di scuola (38,02%);
altrə coetaneə (35,76%);
membri della famiglia (13,32%).
Per chi è nel range 18-24, le aggressioni provengono da:
persone sconosciute (47,86%);
altrə coetaneə (22,99%);
compagnə di scuola o di università (16,17%).
Emerge chiaramente il problema delle aggressioni di stampo omolesbobitransfobico nel contesto scolastico e tra coetanə.
Dove avvengono le aggressioni? Nella maggior parte dei casi in luoghi pubblici (40,20% per il range 15-17 e 47,00% per il range 18-24). Il secondo luogo meno sicuro, però, è la scuola. Qui si sono verificati il 30,03% delle aggressioni di chi è 15-17 e il 10,26% di chi è 18-24. Non dimentichiamo che il 10% degli attacchi è avvenuto in casa.
Unicamente il 9,41% del campione ha denunciato l’aggressione.
Esperienze scolastiche
Solo il 9% (15-17) e l’8% (18-24) del campione ha dichiarato di essere stato “very open” sulla propria queerness quando andava a scuola. D’altro canto il 30% e il 43%, rispettivamente, non hanno rivelato la loro appartenenza alla comunità LGBTQ+.
Dalle risposte alla domanda “La tua scuola si è mai occupata di temi LGBTQ+?” notiamo che la maggior parte delle/dei giovani queer non ha ricevuto informazioni di questo tipo a scuola.
Inoltre i dati mostrano che il 15% (15-17) e il 12% (18-24) del campione hanno pensato di lasciare o cambiare scuola perché LGBTQ+. Le percentuali maggiori riguardano le persone trans e intersex.
Il 67% (15-17) e il 66% (18-24) del campione hanno assistito, a scuola, a microaggressioni verso persone LGBTQ+ o percepite come tali. Due terzi hanno riportato di aver visto o sentito commenti o condotte discriminanti con alta frequenza (“spesso” o “sempre”).
Infine, per quanto riguarda il bullismo, il 43% del campione ha dichiarato di averne fatto esperienza a scuola.
Solo il 23% (15-17) e il 14% (18-24) hanno ricevuto supporto e protezione durante il percorso scolastico. Nonostante il dato mostri che c’è una sensibilità maggiore del corpo docente, ciò non è sufficiente per garantire il benessere delle persone queer. Mancano delle strategie capillari ed efficaci per rendere le scuole un luogo sicuro.
Costruire uno spazio queer friendly a scuola
Per rendere la scuola sicura e accogliente per le persone queer, esistono varie risorse. Una è il libro Una scuola arcobaleno di Giulia Selmi e Valeria Roberti. Sul mio canale YouTube trovate un video a riguardo:
Infine, settembre è il mese della visibilità e orgoglio bisessuale. Vi consiglio alcune risorse utili per esplorare le esperienze e la cultura Bi+ 💖💜💙
1. Uno dei punti di riferimento italiani è sicuramente il collettivo Orgoglio Bisessuale. Oltre al canale Telegram, ha un profilo Instagram e organizza una serie di eventi in giro per l'Italia.
2. Capri Campeau (IG e TikTok) è una creator Bi+ molto brava. Conduce anche Little queer podcast insieme ad Ashley Whitfield.
3. La Bi Pan Library ha organizzato una challenge per il mese di settembre per approfondire la cultura Bi+.
4. ILGA Europe ha estrapolato anche i dati relativi alle persone bisessuali del LGBTI Survey II. Il report Bisexual Briefing che ne è nato aiuta a mettere a fuoco le esperienze Bi+ in Unione Europea, Macedonia e Serbia.
5. Il progetto Bi History si concentra in particolare sulla storia Bi+. Oltre all'account IG, ha pubblicato una zine sulla bisessualità nel medioevo e ha un archivio storico online.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Ho recensito la graphic novel The Magic Fish di Trung Le Nguyen. Un fumetto che usa le fiabe tradizionali vietnamite per raccontare una storia familiare e di migrazioni.
Sto facendo una rilettura dei Vangeli e sto annotando alcuni aspetti interessanti su Goodreads. Qui le mie osservazioni su Matteo e qui quelle su Marco. Per analizzare meglio il testo sto usando La Bibbia delle donne, a cura di Carol A. Newsom e Sharon H. Ringe, e The Queer Bible Commentary, a cura di Deryn Guest.
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
Assenze ingiustificate, il collettivo di insegnanti di cui faccio parte, ha organizzato un evento per mercoledì 13 settembre sull’accesso all’insegnamento. Facciamo un po' di chiarezza tra supplenze, MAD, GPS, concorsi e tutto ciò che ruota attorno all'ingresso nel mondo della scuola. Ne parliamo alle 20.00 a Brescia, in via Borgondio 22 (nella sede dell'associazione Ulisse).
Torniamo in scena con Molto rumore per nulla il 16 settembre alle 21. Saremo al Teatro Odeon di Lumezzane (BS). Shakespeare, anni '20 ed electro swing: che altro serve per convincervi?
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥