Benvenutə al primo appuntamento con Rassegnati in questa nuova veste. Finalmente, dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni cambia forma e diventa una newsletter. Sono veramente euforica!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo dello sciopero per il clima che ha riempito le piazze d’Italia e del mondo e dell’eco che ha avuto online.
Ma non solo! Da questo sabato in avanti, infatti, troverai:
il riepilogo di una notizia che ha scaldato la stampa e i social e un’analisi di com’è stata raccontata (con annesso video YouTube);
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
Questa non è solo una newsletter, ma un modo per contribuire alla costruzione di una comunità di persone capaci di leggere il mondo attorno a sé. Se ti piace Rassegnati, se la trovi utile, se credi che possa essere interessante, condividila con chi hai attorno. Aiutami a crescere!
Bene. Fatte le premesse, iniziamo!
Fridays for Future once again
Ieri - venerdì 3 marzo 2023 - era il giorno del Global Climate Strike, lo sciopero globale per la giustizia climatica organizzato dal movimento Fridays for Future (e non solo) in tutto il mondo. Come accade ormai da qualche anno a questa parte, in Italia è sempre un momento di grandi dibattiti. In particolare l’opinione pubblica si divide tra chi sostiene l’iniziativa e chi la ritiene inutili ai fini di un effettivo contrasto del cambiamento climatico. Ad aumentare il tasso della tensione è naturalmente la grande partecipazione giovanile. Com’è andata questa volta?
Partiamo dall’Ansa che, a differenza dei suoi soliti articoli abbastanza concisi, fa un resoconto dettagliato delle principali manifestazioni avvenute ieri in Italia. Il titolo pone al centro la partecipazione giovanile che - come vi dicevo - fa spesso storcere il naso: “Fridays for future, tornano in piazza i ragazzi per il clima”.
Fin dal sottotitolo, invece, si mettono in luce alcuni episodi avvenuti durante la manifestazione che chiaramente scaldano l’opinione pubblica: “Pesci morti sono stati lasciati a Torino davanti al Palazzo della Regione in piazza Castello”. Il corpo del testo si sposta da città a città, percorrendo la penisola: Milano, Torino, Genova, Firenze, Cagliari. La narrazione tende a scandagliare le diverse protese a caccia dei momenti di tensione, raccontati nel dettaglio.
Un tono simile emerge dal Sole 24 Ore, che sceglie come titolo “Clima, studenti in piazza in tutto il mondo, ora il clima festoso cede il passo alla rabbia”. Di quale rabbia stiamo parlando? “Il clima è cambiato rispetto agli inizi nel 2019” si legge.
“Se i primi scioperi vedevano enormi cortei festosi, pieni di cartelli goliardici, oggi le manifestazioni sono state più piccole e arrabbiate, piene di contestazioni contro governi e multinazionali, imbrattamenti e lanci di oggetti. Alle questioni del clima sono state affiancate questioni politiche, come femminismo, pacifismo, antifascismo, scuola pubblica, solidarietà coi palestinesi e gli anarchici”.
Una manifestazione sempre più politica e intersezionale, quindi, che mira a mostrare i legami stretti tra giustizia climatica e giustizia sociale. Il sospetto della testata verso gli animi accesi prende il via anche dallo slogan che ieri ha riempito le piazze e le vie: “La nostra rabbia è energia rinnovabile”. Fridays for Future ha in realtà mantenuto questo carattere in modo abbastanza costante nel corso del tempo e, per quanto riguarda lo slogan, ha sottolineato il desiderio sottolineare l’importanza di far fiorire il disappunto in una forma di ribellione positiva per il Pianeta intero. La parte finale dell’articolo fa una panoramica delle manifestazioni avvenute ieri in Italia e dei loro momenti salienti.
Passiamo poi alla Repubblica, che prende il via proprio dallo slogan dell’evento. Il titolo infatti è “Il 3 marzo sciopero globale per il clima. Fridays for Future: ‘La nostra rabbia è energia rinnovabile’”. L’articolo è sostanzialmente una riformulazione del comunicato stampa che Fridays for Future ha reso pubblico.
Infine Il Fatto Quotidiano cerca di fare una conta dei e delle partecipanti alle manifestazioni, o almeno a quella milanese. Si parla di un migliaio di studenti. Il resoconto dello sciopero è molto generico “Tra cori e cartelloni a favore della giustizia climatica, contro l’alternanza scuola-lavoro e contro gli stereotipi di genere”.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Ho cercato i lati positivi della serie di Netflix España Todas las veces que nos enamoramos.
Ho partecipato alla presentazione di Rimase solo polvere intervistando l’autrice Francesca Svanera (ne ho parlato anche su YouTube).
Ho finalmente pubblicato il bookhaul di gennaio.
Ho parlato di santità rivista e corretta consigliando Tecla di Alice Bianchi.
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
Venerdì 10 marzo (20.30) a Passirano (BS) ci sarà Rape culture, un evento sulla cultura dello stupro che unisce un mio speech, un monologo teatrale di Clara Bonomi e un’installazione di Camilla Donati.
Sabato 11 marzo (17.00) a Gallarate (VA) parteciperò con la teologa Alice Bianchi a Filosofarti per un intervento su femminismo, fede cristiana e società.
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥