Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Per chi si fosse persə le puntate precedenti c'è una novità. Finalmente, dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni ha cambiato forma ed è diventata una newsletter!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo del bacio dato dal Dalai Lama a un bambino.
Ma non solo! Breve reminder visto che siamo ai primi numeri della newsletter. Ogni sabato troverai:
il riepilogo di una notizia che ha scaldato la stampa e i social e un’analisi di com’è stata raccontata (con annesso video YouTube);
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
Questa non è solo una newsletter, ma un modo per contribuire alla costruzione di una comunità di persone capaci di leggere il mondo attorno a sé. Se ti piace Rassegnati, se la trovi utile, se credi che possa essere interessante, condividila con chi hai attorno. Aiutami a crescere!
Il bacio del Dalai Lama
Guarda il video di Rassegnati 👇🏼
Domenica l’ufficio stampa del Dalai Lama, la massima autorità religiosa e politica del buddismo tibetano, ha diffuso le sue scuse ufficiali. Il fatto che le ha scatenate: un video divenuto virale in cui il leader religioso ha baciato un bambino sulle labbra e gli ha chiesto di succhiargli la lingua. Il tutto tra le risate dei presenti.
L’evento risale in realtà allo scorso febbraio ed è avvenuto durante un incontro pubblico in India, nel tempio di Dharamshala, che prevedeva la partecipazione di circa 100 giovani studenti che si erano appena laureati presso la Fondazione indiana M3M. Le scuse su Twitter sono arrivate ora e hanno comportato una diffusione virale del video dell’abuso, molto spesso senza censurare il volto del minore. La condivisione del video, inoltre, espone chi guarda a una scena estremamente triggerante.
Come ne ha parlato la stampa italiana?
Partiamo da un articolo dell’AGI, che ha come titolo “Il bacio ‘disgustoso’ del Dalai Lama”. Il virgolettato all’interno del titolo non è un fatto isolato: tutti i termini negativi associati al bacio presenti nel pezzo sono evidenziati in questo modo. Nel corpo del testo, infatti, si legge:
Un comportamento "inappropriato", forse "disgustoso", di certo imbarazzante per il Dalai Lama che solo dopo le polemiche montate sul caso che lo ha visto protagonista di un bacio e di una frase, si è scusato.
Oltre a una descrizione del fatto nei dettagli, l’articolo sottolinea più volte come le scuse siano frutto dell’ufficio stampa del leader religioso.
Vanity Fair si concentra proprio su queste dichiarazioni pubbliche, in un articolo dal titolo “Il Dalai Lama si scusa per il video diventato virale e definito «inappropriato» e «scandaloso»”.
La testata in apertura sottolinea che “Ha dovuto scusarsi pubblicamente il Dalai Lama dopo essere stato accusato di comportamento inappropriato per aver baciato un giovane studente sulle labbra, invitandolo poi a «succhiargli la lingua» nel corso di un incontro pubblico in India”. Pone quindi l’attenzione sulla pressione che l’opinione pubblica ha esercitato verso il Dalai Lama e che l’ha portato a emettere un comunicato stampa a riguardo.
Molto diverso è l’articolo del Foglio, che ha come titolo “No, quel bacino goliardico del Dalai Lama non è pedocriminale”. La scelta lessicale è già significativa: sia il diminutivo bacino che l’aggettivo goliardico cercano di ridurre la gravità del fatto. A partire dal sottotitolo, inoltre, si instaura un parallelismo tra il Dalai Lama e la religione cattolica, che mira a mostrare l’inconciliabilità tra la bontà del leader buddista e la violenza su minori. Il sottotitolo infatti è: “Il Dalai Lama nelle fauci della setta pornopuritana. Basterebbe rileggere il Vangelo, e riderci su”.
Il tono argomentativo dell’articolo è il seguente:
Mai avrei pensato che quel monaco sarebbe finito nelle fauci della setta pornopuritana e che, come il cardinale George Pell e oggi addirittura san Giovanni Paolo II, preti cattolici di venerata memoria, sarebbe stato iscritto nella stele della celebre Colonna Infame come untore e propagatore della peste pedocriminale tramite unguenti ed erbe che non può avergli fornito il barbiere, come usava nel Seicento, anche perché è giudiziosamente pelato.
La testata, in sostanza, si fa guidare da argomentazioni fragili e una narrazione emotiva del fatto per sostenere l’impossibilità di un gesto violento compiuto dal Dalai Lama. Una scelta comunicativa che lascia un forte senso di perplessità e che mina un’analisi critica del fatto.
Per una visione più chiara dell’evento, vi consiglio di leggere la riflessione di Francesca Svanera, autrice di Rimase solo polvere e attivista proprio nel campo degli abusi su minori. Scrive in merito:
Nessunə si è soffermatə a domandarsi perché il bambino obbedisce anche se infastiditə (e forse disgustatə): come mai? Tutto questo è strutturale e purtroppo la matrice è il potere che un essere umano adulto può liberamente esercitare su una persona piccola.
Cerchiamo di farci domande nuove, rivoluzionarie che magari possano aiutare questo tipo d’abuso ad essere arginato, chiediamoci cose come: come poter proteggere lə bambinə? (e non certo con dei pixel), perché invece di limitare l'indignazione a qualche invettiva non cogliamo l’occasione di domandare a chi lavora o chi ha sulla propria pelle le ferite e può darvi informazioni su come si struttura questo abuso?
Questa è la riflessione completa:
Di abusi e religione mi occupo spesso. Soprattutto quando la religione è quella cattolica. Ho scritto in merito un’inchiesta sulle religiose abusate nella Chiesa italiana per La Revue Dessinée Italia, si chiama La fede molesta ed è stata fumettata da Anna Cercignano. Potete leggerla gratuitamente fino al 18 aprile qui.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Ho fatto il bingewatching di Heartbreak High e ne ho parlato qui.
Ho intervistato Vera Gheno in merito alla proposta di legge di FdI contro i forestierismi.
Ho fatto una diretta con Sumaya Abdel Qader su come rendere la scuola più accogliente verso chi fa Ramadan.
Ho letto la serie manga My son is probably gay, in cui il coming out viene visto dagli occhi dei genitori, e ne ho parlato su YouTube.
Ho parlato di storia LGBTQ+ in un evento bellissimo insieme a Clara Bonomi - attrice e insegnante di teatro - e circondata dalle fotografie di Lorenzo Passini. Qui alcuni scatti:
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
L’8 maggio sarò a Bagnolo Mella (BS) con Francesca Svanera - autrice di Rimase solo polvere - per parlare di come gli abusi e la violenza sono raccontati dai media.
Sempre a Bagnolo Mella (BS) presenterò La fede molesta, l’inchiesta sugli abusi sulle religiose scritta da me e fumettata da Anna Cercignano per La Revue Dessinée Italia.
Entrambi gli eventi sono ospitati dal collettivo Gener.azioni.
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥