Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni ha cambiato forma ed è diventata una newsletter!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo della morte di Silvio Berlusconi.
Ma non solo! Breve reminder di cosa troverai ogni sabato:
il riepilogo di una notizia che ha scaldato la stampa e i social e un’analisi di com’è stata raccontata;
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
Questa non è solo una newsletter, ma un modo per contribuire alla costruzione di una comunità di persone capaci di leggere il mondo attorno a sé. Se ti piace Rassegnati, se la trovi utile, se credi che possa essere interessante, condividila con chi hai attorno. Aiutami a crescere!
La morte di Silvio Berlusconi
Com’è stato riportato ovunque - giornali, social, telegiornali, messaggi e telefonate - Silvio Berlusconi è morto a Milano lunedì 12 giugno. Il suo stato di salute era incerto da tempo.
Mercoledì 14 giugno si sono tenuti i funerali di stato ed è stato proclamato il lutto nazionale. Il primo è una prassi canonica per gli ex presidenti del Consiglio come Berlusconi, il secondo no. Il Post ha spiegato con precisione in un articolo di cosa si tratta.
Come ne ha parlato la stampa italiana?
È impossibile non imbattersi in articoli, post, discorsi sulla morte del politico. Il tono generale è quello di un commiato molto sentito, dai tratti quasi agiografici. E questo non solo sui canali legati alla destra. Anche nella sinistra italiana la tendenza è stata quella di un cordoglio abbastanza uniforme.
Ansa ha dedicato a Berlusconi un racconto fotografico intitolato “Il Cavaliere, le donne, i figli e i nipoti. Tutti gli amori della sua vita”. Già il titolo ci riporta alla componente più legata allo spettacolo e al gossip della vita del politico.
Ancora più d’impatto è - sempre dell’Ansa - il trafiletto “Il Cavaliere e le donne, una vita sopra le righe” diffuso sui social. Al suo interno si legge: “Ѐ stato un rapporto decisamente tormentato quello tra Silvio Berlusconi e le donne. In fondo - spiega chi gli è stato vicino in questi anni - rappresenta la metafora di una vita vissuta sempre al massimo e sopra le righe”. Segue una panoramica del suo “suo rapporto con l'universo femminile” di una superficialità discutibile.
Sky TG24, invece, ne santifica il corpo e l'abbigliamento. L’articolo ha come titolo “Addio a Silvio Berlusconi, dal doppiopetto alla bandana lo stile del Cavaliere”. Al suo interno si legge: “Con i suoi completi quasi sempre blu, le cravatte in seta, spesso a pois, e i copricapo adatti alle diverse occasioni istituzionali o meno, l’ex premier ha costruito un’immagine precisa e sempre riconoscibile”.
C’è un’attenzione estrema ai dettagli, le fotografie sono quasi bucoliche e celebrano i momenti considerati di successo del politico. Una storia per immagini che mostra ancora una volta il volume occupato dal gossip attorno a Berlusconi.
Domani scrive invece un articolo che cerca di frenare questa ondata di commiato ed elogio: “Coccodrilli e caimani. Il tentativo impossibile di normalizzare Berlusconi”.
Il recente ricovero di Berlusconi aveva già provocato un florilegio di coccodrilli anticipati che ne ricordano le gesta politiche e personali. La sua morte sarà contornata da un’altra messe di articoli cerchiobottisti e benaltristi che ci ricorderanno quanto ha innovato la politica italiana, come ha creato una serie infinita di delfini mancati e modellini in scala minore che ormai non si contano più.
In questi interventi molti diranno (anche giustamente) quanto la sinistra ha galleggiato sull’anti-berlusconismo per nascondere le proprie incapacità di leadership politica. Dall’altro lato, chi cercherà di enumerare le disgrazie politiche causate dal trentennio berlusconiano farà fatica a dare il senso e la proporzione di una serie di danni enormi senza perdersi in un’infinita lista di processi, scandali e leggi ad personam.
Proprio Domani sul numero del 14 giugno 2023 - il giorno dei funerali di Berlusconi - ha dedicato una quantità notevole di articoli di critica rivolti al politico e alla narrazione che ha avvolto la sua morte.
Quella a cui stiamo assistendo è l’unica narrazione possibile?
Come ne hanno parlato i giornali esteri?
Diamo un’occhiata anche solo ai titoli e agli incipit:
The New York Times: “Silvio Berlusconi, a Showman Who Upended Italian Politics and Culture, Dies at 86. He introduced sex and glamour to Italian TV and then brought the same formula to politics, dominating the country and its culture for more than 20 years”;
The Guardian: “Silvio Berlusconi may be gone, but Trump’s still here. The rotten populist legacy is everywhere”;
Der Spiegel: “Medienmogul, Populist – und jede Menge Skandale”;
Al Jazeera: “Italy’s Berlusconi, ‘the knight’ known for scandals, dies at 86. The tycoon, former Italian prime minister, and master of political and personal controversies was rarely out of the headlines”;
Le Monde: “Silvio Berlusconi, figure majeure de la droite italienne, est mort. Le Cavaliere, parvenu à trois reprises à la tête du gouvernement italien, entrepreneur des médias, longtemps propriétaire du club de football Milan AC, a vu sa carrière marquée par une série de scandales publics et privés. Il est mort à Milan, le 12 juin”;
El País: “Berlusconi deja un país con la política destruida. El magnate demostró que todo el mundo tiene un precio, que se puede comprar a todos, que la realidad y la verdad dependen solo de cuánto se quiera gastar para cambiarlas, reescribirlas y reinventarlas”. Sulla narrazione spagnola dell'Italia e della morte di Berlusconi vi consiglio l'ultimo numero di
, la newsletter di Roberta Cavaglià. Nell'appuntamento di questa settimana ha intervistato Marina García Diéguez, corrispondente freelance dall’Italia e dal Vaticano per Mediaset, Cadena Ser e NIUS.
Chiaramente no, la santificazione di Berlusconi, le narrazioni piene di “Nonostante tutto ha fatto la storia”, i trafiletti strappalacrime non sono l’unico modo per raccontarne la morte. Togliamolo dal piedistallo che si è costruito da solo.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Ho fatto un’indagine sulle amministrazioni regionali e comunali che hanno dato o negato il patrocinio ai Pride. Ne esce che dove non arrivano le regioni ci pensano i comuni, ma quasi solo quelli di centro sinistra. La destra, come in un effetto domino, continua a sottrarsi all’impegno verso i diritti LGBTQ+.
Ho fatto il bingewatching (Oops, I did it again) di Questo mondo non mi renderà cattivo, la nuova serie animata di Zerocalcare. E ne ho parlato su Telegram.
Mi sono imbattuta e ho condiviso questo questionario di Lorenzo Vecchiotti, che sta progettando una campagna di sostenibilità sociale sull'inclusione della comunità LGBTQ+ nella Chiesa. Per farlo ha bisogno che arrivino molti feedback. Qualunque siano la vostra fede e il vostro orientamento sessuale/identità di genere, compilatelo e fatelo girare. Costruiamo una Chiesa più inclusiva!
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
Il 24 giugno ci sarà il Milano Pride. Io sarò sicuramente presente all’interno del corteo. Se partecipa anche qualcunə di voi, possiamo salutarci! Qui le info sul percorso. Il ritrovo è alle 15.00 in via Vittorio Pisani, davanti a Stazione Centrale.
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥
Grazie mille per aver citato Ibérica! :)