Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni ha cambiato forma ed è diventata una newsletter!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo del fenomeno cinematografico (e non solo) di questa settimana: Barbie The Movie.
Ma non solo! Breve reminder di cosa troverai ogni sabato:
il riepilogo di una notizia che ha scaldato la stampa e i social e un’analisi di com’è stata raccontata;
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
Questa non è solo una newsletter, ma un modo per contribuire alla costruzione di una comunità di persone capaci di leggere il mondo attorno a sé. Se ti piace Rassegnati, se la trovi utile, se credi che possa essere interessante, condividila con chi hai attorno. Aiutami a crescere!
Fenomeno Barbie
Addirittura Google ha dedicato all’uscita del film un doodle. Provare per credere: digitate Barbie The Movie nella barra di ricerca o cliccate qui e vi comparirà la classica pagina dei risultati di Google con tanto di fuochi d’artificio e titoletti rosa.
Uscito nelle sale il 20 luglio, Barbie si sta aggiudicando il titolo di film dell’estate con il suo successo al botteghino. Diretto da Greta Gerwig (la stessa regista della versione del 2019 di Piccole Donne), vede nel cast Margot Robbie e Ryan Gosling, nonché una componente importante degli attori e delle attrici che hanno recitato anche in Sex Education (Emma Mackey, Ncuti Gatwa, Connor Swindells). L’hype che ha preceduto l’uscita del film è stata molto forte anche in Italia.
Io non sono ancora andata al cinema per vederlo, quindi non vi faccio una recensione, ma vi lascio alcune analisi interessanti e senza spoiler che ho letto in merito. Una serie di chiavi interpretative che mi e ci preparano alla visione (o spero la arricchiscano se siete già statə al cinema).
First things first, se vi state chiedendo se guardare o meno Barbie, questo post tra il serio e il faceto di Matt Bernstein può essere d’aiuto.
Un’analisi degli aspetti politici ma non superficiali di Barbie è quella di Jennifer Guerra per Fanpage, in cui si legge:
Greta Gerwig, la regista di Barbie, poteva scegliere due strade: fare un film che celebra la diversità e le aspirazioni delle bambine, come ha cercato di fare l’azienda che produce la famosa bambola, creandone versione che omaggiano le diversità, oppure quella molto più politica, e complessa, di mostrare come questo approccio possa rivelarsi limitante e contraddittorio.
Si ripercorre la storia della bambola Barbie, degli scandali che ha suscitato in momenti diversi degli ultimi decenni e delle implicazioni etiche della sempre maggiore diversity introdotta. Guerra definisce Barbie un film che “non pretende di cambiare il mondo, ma condanna il pinkwashing”.
Secondo Gay.it Barbie è “un’esilarante e commovente commentario sulla misoginia del quotidiano, il superamento dei ruoli imposti dalla società patriarcale, e su cosa significa trovare il proprio posto del mondo”. E aggiunge:
È un film che dice tutto, senza porsi limiti narrativi o tematici, con quell’autoironia e consapevolezza che vorremmo vedere più spesso dalle multinazionali che ci sponsorizzano. Farà naturalmente incazzare i film bros che non vedono l’ora di insegnarti la storia del cinema o i pretenziosi intellettualoidi con il sopracciglio alzato, e per questo non possiamo che esserne gratə.
Tra postille metacinematografiche, piccoli grandiosi momenti di satira, e incredibile vulnerabilità, c’è spazio per chiunque: a chi considera Barbie una fascista retrograda. A chi ci è affezionato perché ha fatto parte della sua infanzia. A chi non crede possibile che una bambola possa spezzarvi il cuore e generare una crisi esistenziale.
Molto interessante anche il breve commento che si legge nell’ultimo numero della newsletter
:Dar per scontato che estetica significhi superficialità, denota più la loro superficialità che la nostra, anche perché siamo troppə presə a vivere come ci piace per sprecare il nostro tempo a dimostrarci intelligenti.
Se invece vi state chiedendo qual è stato il ruolo delle bambole Barbie tra i giochi per l’infanzia e nell’immaginario collettivo, questo articolo di Heroica fa al caso vostro. Viene fatta una panoramica suddivisa per fasi significative e con tanto di immagini dell’evoluzione di Barbie dal 1959 a oggi. Si vedono i cambiamenti a livello estetico, di rappresentazione sociale e i tentativi di rendere Barbie un’icona capace di racchiudere lo spirito dei tempi.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Essenzialmente sono stata in vacanza. Ho fatto un road trip in Italia, toccando varie zone della penisola: la Tuscia, l’Umbria, la Ciociaria, Matera, i calanchi lucani e il Salento. Ho raccolto alcuni scorci qui.
Ho ascoltato il podcast Vegan di merd* condotto da Giulia Diana e l’ho consigliato su Telegram. Elementi interessanti: si va oltre le questioni alimentari per abbracciare diversi aspetti dello stile di vita vegano.
Sono stata alla Libreria Binaria di Torino per presentare Discrepanze Rewind con Natalie Sclippa.
Ho intervistato Igor Boni, presidente di Radicali Italiani, in merito alla proposta di legge per decriminalizzare il sex work. Per arrivare in Parlamento servono 50 mila firme, che si intende raccogliere ai tavoli disseminati in varie città italiane e online.
Ho lanciato una call to action. Per La Revue Dessinée Italia (su cui a dicembre ho pubblicato La fede molesta, un'inchiesta a fumetti sugli abusi sulle religiose) sto facendo una ricerca sulle terapie di conversione in Italia. Vorrei parlare con qualcunə che le abbia vissute per un confronto. Naturalmente tutte le testimonianze saranno trattate con il massimo rispetto e - a meno che non si preferisca diversamente - in anonimato.
L'obiettivo dell'inchiesta è spiegare il funzionamento delle terapie riparative e il loro impatto sulle persone LGBTQ+ e sul nostro rapporto con la fede.
Se avete incontrato nel vostro percorso le terapie di conversione, vi sarei molto grata se voleste condividere alcune riflessioni con me. Scrivetemi pure via mail (elisabelotti96@gmail.com).
Altrimenti, fate girare dove sapete che c'è qualcunə che mi può aiutare.
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
Domenica prossima parto con l’Unità pastorale di cui faccio parte per la GMG, l’incontro delle/dei giovani con il Papa. Prima di arrivare a Lisbona, dove si terrà l’evento, faremo alcune tappe in Spagna. Racconterò il viaggio anche sul profilo IG di Cristianə a chi?. Seguitelo così da non perdervi il main event della gioventù cattolica da una prospettiva femminista e queer. Ci saranno delle riflessioni/analisi/racconti/case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale anche su Telegram.
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥