ILGA Europe aggiorna i dati della Rainbow Map
L'Italia al 34° posto con il 25% dei diritti coperti
Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni ha cambiato forma ed è diventata una newsletter!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo della Rainbow Map di ILGA Europe aggiornata, come ogni anno, in occasione dell’IDAHOBIT (Giornata contro l’omolesbobitransfobia).
Ma non solo! Breve reminder di cosa troverai ogni sabato:
il riepilogo di una notizia che ha scaldato la stampa e i social e un’analisi di com’è stata raccontata (con annesso video YouTube);
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
Questa non è solo una newsletter, ma un modo per contribuire alla costruzione di una comunità di persone capaci di leggere il mondo attorno a sé. Se ti piace Rassegnati, se la trovi utile, se credi che possa essere interessante, condividila con chi hai attorno. Aiutami a crescere!
ILGA Europe aggiorna i dati della Rainbow Map
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La sezione europea di ILGA (International Lesbian and Gay Association) si occupa dal 2009 di mappare lo sviluppo e l’estensione dei diritti LGBTQ+ in Europa. Lo fa attraverso una mappa interattiva chiamata Rainbow Map. Cliccando su ogni Paese è possibile osservare la quantità e la tipologia di diritti coperti, scoprire da quando sono garantiti e individuare cosa manca affinché le persone queer siano al sicuro e riconosciute in quello Stato.
Tradizionalmente i dati vengono aggiornati a maggio, poco prima dell’IDAHOBT. A partire dal 2005 il 17 maggio si celebra infatti la Giornata contro l'omolesbobitransfobia (in inglese si usa la sigla IDAHOBIT), perché in quella data nel 1990 l'omosessualità è stata rimossa dalla lista delle malattie mentali dell'OMS. Finalmente si metteva nero su bianco che l'omosessualità non è una malattia. Una svolta storica!
Ogni anno in questa data, quindi, si porta l'attenzione sulla necessità di estendere tutele e diritti delle persone LGBTQ+. E ogni anno ci sono delle manifestazioni pubbliche a cui è possibile partecipare. Io parteciperò sicuramente a quella della mia città.
Tornando alla Rainbow Map, quali sono le novità del 2023 osservate da ILGA? Nonostante la diffusione globale di misure anti LGBTQ+ e in particolare contro le persone trans, alcuni Stati hanno fatto notevoli passi in avanti. Vediamo gli highlights.
La Spagna passa dal 10° al 4° posto in Europa, introducendo il self id (la semplificazione della rettificazione dei documenti per le persone trans) e delle tutele per le persone intersex.
La Finlandia entra nella top 10 (6° posto), introducendo anche in questo caso il self id.
La Grecia sale al 13° posto, bannando gli interventi sulle persone intersex eseguiti senza il loro consenso.
La Moldavia scala la classifica di ben 14 posizioni, arrivando al 23° posto, grazie all'inclusione di identità di genere e orientamento sessuale nelle leggi relative a lavoro, educazione, accesso a beni e servizi, salute, discorsi e crimini d'odio.
La Slovenia e la Svizzera si sono invertite di posizione. Entrambe hanno introdotto il matrimonio egualitario e l'adozione congiunta. In Svizzera ora è anche possibile per le coppie di persone dello stesso genere accedere all'inseminazione medicalmente assistita.
Infine la Croazia sale al 18° posto introducendo l'adozione per le coppie omogenitoriali.
E l’Italia? Noi restiamo con il 24,76% dei diritti coperti e scendiamo al 34° posto. L’abbassamento di un gradino non implica - a livello formale - un peggioramento della tutela delle persone LGBTQ+ nel Paese, ma la staticità della situazione. In sostanza, nessun passo in avanti rispetto al 2022.
ILGA ha realizzato anche questo reel in cui mostra com’è cambiata l’Europa dal 2009 a oggi attraverso la Rainbow Map e i suoi aggiornamenti.
Come ne ha parlato la stampa italiana?
La risposta breve è poco. Sono pochissime infatti le piattaforme italofone che hanno dedicato spazio ai nuovi dati di ILGA.
Tra esse c’è naturalmente Gay.it, che apre l’articolo con tono duro (e onesto) nei confronti dell’Italia: “L’Italia che boccia il DDL Zan e dichiara guerra alle famiglie arcobaleno è riuscita persino a perdere una posizione”.
Nel corpo del testo si mettono in luce i cambiamenti più importanti rilevati dai nuovi dati e il trend italiano. “L’Italia si è quest’anno classificata al 34esimo posto su 49 Paesi, tra la Repubblica Ceca e la Georgia. Lo scorso anno eravamo 33esimi. Nel 2018 32esimi. Sempre peggio”.
Si ricordano anche le raccomandazioni che ILGA fa all’Italia per migliorare la tutela delle persone queer:
“una legge contro l’omotransfobia;
adottare il matrimonio egualitario e consentire il riconoscimento automatico del cogenitore, in modo che i figli nati da coppie (indipendentemente dall’orientamento sessuale e/o dall’identità di genere dei partner) non incontrino ostacoli per essere riconosciuti legalmente dalla nascita dai loro genitori;
proibire gli interventi medici sui minori intersessuali quando l’intervento non ha necessità mediche e può essere evitato o rinviato fino a quando la persona non potrà fornire il consenso informato”.
Infine si chiude con una riflessione sul futuro del Paese.
Con altri 4 ipotetici anni di Governo Meloni, difficilmente riusciremo a conquistare anche uno solo di questi punti. Dove sarà l’Italia nella classifica ILGA Europe del 2026?
Anche Elle evidenzia nel sottotitolo l’immobilità italiana. “L'Italia è al trentaquattresimo posto e non sta facendo passi in avanti”.
L’introduzione fa un giro largo per arrivare alla notizia in esame, riflettendo sui parametri che solitamente consideriamo per valutare la qualità della vita di un luogo.
C'è chi vive meglio dove c'è il sole e chi dove si mangia bene. Le donne di solito vivono bene dove possono decidere del loro corpo e c'è sostegno alla maternità. Tendenzialmente tutti viviamo bene dove c'è lavoro e un buon livello di welfare. La comunità LGBTQ+ vive bene dove ha diritti, non viene discriminata e non rischia violenze e attacchi. E non è scontato trovare un posto così.
Del contesto italiano in particolare si dice che “siamo però allo 0% per quanto riguarda la tutela delle persone intersessuali e la tutela dai crimini d'odio. Secondo il report c'è ancora molta violenza sia a livello verbale che fisico, discriminazioni sul luogo di lavoro (colpisce una persona LGBT+ su quattro) e l'attuale governo così come le associazioni conservatrici continuano a opporsi al riconoscimento delle famiglie arcobaleno, alla carriera alias e all'introduzione di una legge contro l'omotransfobia”.
Sempre in vista dell’IDAHOBIT, fioriscono in Italia (e nel resto del mondo) le veglie di preghiera per contrastare l’omolesbobitransfobia. Al contrario dei rosari riparatori organizzati dalle frange conservatrici dopo i Pride, hanno come obiettivo riflettere nelle comunità cristiane sulla vicinanza tra fede e queerness e su come rendere le chiese sicure e accoglienti per tuttə.
Il Progetto Gionata ha raccolto in una lista le veglie organizzate su tutto il territorio italiano. Alcune comunità hanno messo a disposizione anche un formulario liturgico pensato proprio in chiave queer. Questo, ad esempio, è il file condiviso dal gruppo romano Il ramo del mandorlo.
E se ti sembra strano che cristianesimo e comunità LGBTQ+ possano convivere senza conflitti, ascolta il Cristianə a chi?, il podcast che conduco con Paola Lazzarini e Sandra Letizia.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Mi sono presa una breve vacanza. Sono stata a Genova, ho camminato, riposato al sole, ascoltato De André, letto e consigliato La spiaggia di Cesare Pavese.
Sono stata con Francesca Svanera ospite del collettivo Gener.azioni per parlare di come i media raccontano la violenza. Abbiamo fatto la diretta YouTube quindi potete recuperare l’evento qui.
Ho parlato con il vaticanista Marco Grieco delle fazioni più attive e dei cardinali favoriti per il soglio pontificio.
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
Lunedì 15 maggio a Bagnolo Mella (BS) presenterò La fede molesta, l’inchiesta sugli abusi sulle religiose scritta da me e fumettata da Anna Cercignano per La Revue Dessinée Italia. L’evento è organizzato dal collettivo Gener.azioni. Abbiamo dovuto cambiare sede, quindi ora ci ospita il locale L’arcobaleno.
Mercoledì 17 maggio, in occasione della Giornata contro l’omolesbobitransfobia (IDAHOBIT) farò un intervento all’Istituto Piaggia di Viareggio (LU) a nome del LGBT+ History Month. Parlerò di storia e cultura LGBTQ+ a scuola.
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥