Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni ha cambiato forma ed è diventata una newsletter!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. L’argomento di oggi è la carriera alias.
Ma non solo! Breve reminder di cosa troverete ogni fine settimana:
il riepilogo di una notizia che ha scaldato la stampa e i social e un’analisi di com’è stata raccontata;
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
La carriera alias
I dati del report Youth di ILGA Europe di cui vi parlavo nella scorsa newsletter parlano chiaro.
La scuola è il secondo luogo meno sicuro per le/i giovani LGBTQ+. Tra il 15% (età 15-17) e il 12% (età 18-24) delle persone queer ha pensato di lasciare o cambiare istituto perché LGBTQ+. Le percentuali maggiori riguardano le persone trans (tra il 20% e il 30%). Anche il report Trans and non binary briefing, sempre di ILGA Europe, mostra dei dati allarmanti. Più di un terzo (34,43%) delle persone trans e non binarie ha subito discriminazioni da parte del personale scolastico e universitario.
C’è chiaramente un’emergenza, sia in termini di sicurezza che di benessere delle persone queer nei luoghi di istruzione. Tra esse, quelle trans subiscono uno stigma più accentuato. In questo contesto la carriera alias può essere un utile strumento per la tutela delle/dei giovani trans.
Di cosa stiamo parlando?
Come ho spiegato in un recente articolo, la carriera alias è un accordo interno e privato tra la scuola, l’università o l’accademia e lo studente o la studentessa affinché si possa usare un’identità alias che corrisponde all’identità di genere della persona, non ai documenti anagrafici, all’interno dei contesti d’istruzione.
Quindi da un lato lo studente si impegna a non utilizzare il badge e l’identità fornita dall’istituzione scolastica all’esterno perché si tratterebbe di illegalità e falso. Dall’altro la scuola si impegna a proteggere l’identità dello studente tenendo appunto per sé i dati anagrafici e facendo sì che lo studente possa utilizzare in tutti gli spazi la sua effettiva identità, il suo nome e i suoi pronomi.
Questa misura attutisce quindi il minority stress delle persone trans che non hanno i documenti rettificati, cioè con il nome e il genere d’elezione. Regione Lombardia ha formulato una mozione, voluta da Fratelli d’Italia, per bloccare la carriera alias nelle scuole perché provocherebbe “una serie di gravi problemi giuridici, psicologici e sociali rischiando di danneggiare gli stessi studenti richiedenti”.
La mozione è stata ritirata a luglio e poi ripresentata a settembre. Sarebbe dovuta essere oggetto di discussione il 12 settembre, ma è stata rimandata. Verrà ripresa, stando ai desideri di FdI, a fine mese. Sul sito di Regione Lombardia è possibile seguire l’iter della mozione (n. 36). Questo è il testo ufficiale:
Negli scorsi giorni associazioni e persone LGBTQ+ o alleate hanno organizzato un sit-in a Milano, davanti alla sede del Consiglio Regionale. Studenti e studentesse trans, insegnanti e famiglie si sono riunitə per rivendicare il diritto allo studio e al benessere di tuttə, in particolare persone trans. A questo proposito ho intervistato Giona Dagnese, che era presente alla manifestazione.
Come attivare la carriera alias a scuola?
Sei un’insegnante, un genitore o un membro della classe e vuoi attivare la carriera alias nella tua scuola? Innanzitutto controlla che non sia già presente. GenderLens, un'associazione che si occupa del benessere delle persone trans, ha fatto il censimento di tutte le scuole d’Italia in cui è presente la carriera alias. Al momento sono 231.
Se il tuo istituto non rientra in questa lista, l’associazione mette a disposizione alcune risorse per avviare la procedura:
una proposta di regolamento scolastico per la Carriera alias come suggerimento per i Consigli d’Istituto che volessero attivarla;
un esempio di modulo di richiesta per la carriera alias da presentare alla dirigenza scolastica da parte di studenti/studentesse maggiorenni o dalla famiglia nel caso di persona minorenne.
In generale per maggiori informazioni si può scrivere all’indirizzo mail dell’associazione: info@genderlens.org.
Esiste anche una lista delle università italiane in cui è attiva la carriera alias. Al momento sono 46 e il conteggio è stato fatto da Infotrans.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Ho recensito Bi All Means di MUC Zine Library e in particolare di Julia Koschler in occasione del Bi+ Month. Ѐ una zine ricca di poesie, testi divulgativi, fumetti, illustrazioni e tanto altro per esplorare la complessa esperienza delle persone Bi+.
Ho partecipato all’evento “Come accedere all’insegnamento?” di Assenze ingiustificate ed è stato un successo! Abbiamo fatto una diretta YouTube che resta disponibile sul canale del collettivo. La potete recuperare qui:
Ho intervistato Giona Dagnese, attivista trans, omosessuale e disabile, in merito alla carriera alias e al sit-in organizzato negli scorsi giorni a Milano.
Ho intervistato la ricercatrice Elisa Virgili e l’attivista Elisa Ruscio a proposito delle soggettività trans nello sport.
Sto facendo una rilettura dei Vangeli e sto annotando alcuni aspetti interessanti su Goodreads. Qui le mie osservazioni su Matteo e qui quelle su Marco. Per analizzare meglio il testo sto usando La Bibbia delle donne, a cura di Carol A. Newsom e Sharon H. Ringe, e The Queer Bible Commentary, a cura di Deryn Guest.
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
Stasera alle 21.00 torniamo in scena con Molto rumore per nulla. Saremo al Teatro Odeon di Lumezzane (BS). Shakespeare, anni '20 ed electro swing: che altro serve per convincervi?
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥