Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Questo è il fine settimana di Sanremo, impossibile non dare attenzione alle performance e anche alle prese di posizione politica che avvengono sul palco del Festival. Oggi ne parliamo.
Ma non solo! Ogni fine settimana trovi anche:
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
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Sanremo 2024: tra diritti e rivendicazioni
In un articolo ho fatto un bilancio delle prese di posizione politiche emerse in queste serate del Festival.
Ogni anno il palco dell’Ariston, oltre a dare spazio alla musica e allo spettacolo, diventa teatro di una serie di prese di posizioni politiche sui temi caldi della contemporaneità. Nonostante l’intenzione di smorzare i toni emersa dopo l’edizione 2023, Sanremo 2024 non è stato privo di prese di posizione. Il regolamento per la partecipazione al Festival contiene la possibilità che i brani facciano riferimento in modo esplicito a questioni accese. Stabilisce infatti che
il testo letterario e la composizione musicale, il materiale audiovisivo, le foto nonché tutti gli elementi utilizzati nelle esibizioni dell’Artista non sono oggetto di alcuna controversia, vincolo o interesse di terzi che possano impedire o limitare in qualunque modo l’utilizzazione degli stessi da parte di Rai.
Nonostante ciò alcuni artisti in gara hanno inserito dei ganci con la contemporaneità nei testi, nelle performance o nei loro discorsi sul palco.
Apertamente a favore del popolo palestinese è stato Ghali. In Casa mia, brano sul senso di appartenenza e sui conflitti arbitrari, canta “come fate a dire che qui è tutto normale / per tracciare un confine / con linee immaginarie bombardate un ospedale”. Indossa poi la kefiah – il copricapo tradizionale palestinese – durante il servizio fotografico e porta sul palco l’esperienza degli italiani e delle italiane di nuova generazione con un medley sull’italianità cantato in parte in arabo insieme all’artista tunisino Ratchopper.
Anche Dargen D’Amico, che canta Onda Alta, prende parola a favore di un “cessate il fuoco”. Con una serie di discorsi al termine delle sue esibizioni, ricorda che “in questo momento dall’altra parte del Mediterraneo ci sono bambini buttati sul pavimento, perché negli ospedali non ci sono più barelle, bambini mutilati, operati a luce dei cellulari senza anestesia”. E aggiunge: “Se abbiamo il coraggio di voltarci dall’altra parte usiamo quel coraggio per imporre un cessate il fuoco. Cessate il fuoco, per favore. Cessate il fuoco”. La sua presa di posizione è risultata un po’ confusa dopo un intervento durante la seconda serata in cui sconfessa l’intenzione politica delle sue parole, definendole solo “un messaggio d’amore”.
BigMama, invece, sale sul palco con una canzone che parla di corpi non conformi e queerness, i temi che affronta nel suo attivismo. Anche i suoi abiti prendono posizione: con i simboli della lotta transfemminista e il motto “Queer revolution” addosso, vestita in modo regale o sensuale, manifesta la possibilità di decidere per il proprio corpo, al di là degli stereotipi di genere e di matrice grassofobica.
Lei dedica una delle sue performance “a tutta la comunità queer. Amatevi liberamente, potete farlo”. Aumentano così le ricerche online del termine “queer” che almeno per una sera buca la bolla delle sottoculture e approda in diretta nazionale. L’esibizione sulle note di Lady Marmalade con Gaia, La Niña e Sissi viene invece rivolta a “tutte le donne. Non abbiate paura, fate sentire la vostra voce”.
L’attenzione mediatica data alla rapper campana – apertamente queer e impegnata nel campo dei diritti – è stata però oscurata dallo sguardo tra Mahmood e Mengoni. Durante la presentazione di Tuta gold, viene catturato uno sguardo tra i due cantanti da cui si sono generate fanfiction e speculazioni sulla loro relazione e la loro sessualità. Segno che due uomini associati alla comunità LGBTQ+ ma che non si sono mai espressi sul loro orientamento sessuale fanno ancora più rumore di una donna che “parla senza cravatta”.
Cristianə a chi? è tornato
Questa settimana è uscito l’episodio 5x02. Abbiamo dialogato a partire dal libro Eretica con Adriana Valerio, teologa impegnata nella ricostruzione della storia delle donne in quella del cristianesimo.
Il prossimo episodio esce giovedì 22 febbraio alle 8.00 e l’ospite è Matteo Mennini, storico e autore di Credenti LGBT+. Se preferisci un'altra piattaforma a Spotify, qui trovi tutti gli altri modi per ascoltarci.
Per l’occasione, abbiamo aperto un canale Telegram. Lo useremo per commentare gli episodi, mostrarvi il backstage e condividere vari approfondimenti. Inoltre mercoledì parte un grosso progetto per la Quaresima. Unisciti a noi! Al di là dell'aspetto spirituale - che non necessariamente ci accomuna nello stesso modo - te lo dico anche perché sarà una forma di resistenza alle dinamiche patriarcali.
Quaresimando. Rinnoviamo le parole
Ѐ questo il nome del progetto che ci accompagnerà dal mercoledì delle ceneri fino alla Pasqua (14/02-31/03). Si svolgerà interamente su Telegram coinvolgendo 40 ospiti.
Ti è mai capitato di non sentire vicini i percorsi quaresimali proposti dalle parrocchie? Di volere qualcosa di diverso? O uno sguardo aggiuntivo? Ci pensiamo noi. A partire da mercoledì riceverai un messaggio al giorno con la breve riflessione di unə delle/dei nostrə ospiti.
Le voci coinvolte sono molto variegate, ma unite da un filo rosso: una prospettiva di fede che abbraccia il pluralismo all'interno del cristianesimo e dialoga con diverse religioni e spiritualità. Ci muoveremo all'interno del femminismo intersezionale, del transteismo, della queerness e in generale di una visione progressista dell'esperienza spirituale. E lo faremo insieme: ricordati che puoi commentare e raccontarti sotto ogni messaggio.
Per questo Quaresimando abbiamo scelto 4 temi molto tradizionali da leggere con prospettive poco tradizionali: la penitenza e le sue forme, cioè la preghiera, il digiuno e l'elemosina. A ogni argomento dedicheremo 10 giorni. Noi conduttrici del podcast ci occuperemo delle domeniche.
Che ne dici? Unisciti a noi.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Ѐ uscito l’ep. 5x02 di Cristianə a chi? con Adriana Valerio:
Ho scritto un articolo sulle prese di posizione al Festival di Sanremo.
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
Se dai un'occhiata al catalogo dei corsi 2024 del Centro San Clemente trovi anche me. Per 6 settimane, cercherò di dimostrare una verità manzoniana: I Promessi Sposi fanno (anche) ridere e parlano di potere. Le lezioni iniziano il 19 febbraio. Ci sono ancora alcuni posti disponibili. Iscriviti!
Ritorna Ri-generiamoci, il ciclo di laboratori contro le discriminazioni di genere che conduco con la sociologa ed educatrice Linda Garneri.
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥