Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni ha cambiato forma ed è diventata una newsletter!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. L’argomento di oggi è il Sinodo sulla sinodalità, la settimana finale e la relazione di sintesi.
Ma non solo! Breve reminder di cosa troverete ogni fine settimana:
il riepilogo di una notizia che ha scaldato la stampa e i social e un’analisi di com’è stata raccontata;
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
Questa non è solo una newsletter, ma un modo per contribuire alla costruzione di una comunità di persone capaci di leggere il mondo attorno a sé. Se ti piace Rassegnati, se la trovi utile, se credi che possa essere interessante, condividila con chi hai attorno. Aiutami a crescere!
Gli highlights del Sinodo
Dal 4 ottobre ho dato il via a un aggiornamento quotidiano in pochi minuti sul Sinodo per una Chiesa sinodale non Rassegnata. Lo trovate su YouTube e questo è il video di oggi:
Cos’è il Sinodo? Se vi serve un ripasso su come siamo arrivatə al Sinodo sulla sinodalità, com’è organizzato e di cosa si discute, vi consiglio di leggere il Rassegnati di tre settimane fa:
Nella newsletter del 14 ottobre, invece, ho fatto il punto della situazione sui temi caldi e le manifestazioni in corso:
Infine la settimana scorsa si parlava della posta in gioco:
Cos'è successo in questi giorni?
Oggi si chiude il Sinodo. O meglio questa fase sinodale, perché nell’ottobre 2024 vedremo un’ultima seduta che concluderà il percorso sinodale iniziato nel 2021.
Durante questa settimana sono state presentate le bozze della Relazione di Sintesi, discusse e modificate anche nelle varie traduzioni. Il leitmotiv della settimana è stato ricordare costantemente che il documento sarebbe stato semplice, finalizzato a tenere traccia della riflessione di questo mese e a trasportarla all’ottobre 2024. Il fatto che il Sinodo sia basato sul discernimento e non sia portatore di decisioni immediate è stato ripetuto come un mantra.
Allo stesso modo si incoraggiavano i e le partecipanti a non schierarsi sulle questioni calde. Il padre domenicano Timothy Radcliffe ha detto durante uno dei briefing con la stampa che alle e ai partecipanti verrà chiesto, una volta tornatə a casa, “Da che parte stai?” e “dovremo essere profondamente oranti per resistere alla tentazione di soccombere a questo modo di pensare partitico”. Ѐ sicuramente un invito ad andare oltre la polarizzazione del dibattito, ma anche un modo per restare (fin troppo) cautə.
Questo atteggiamento è molto chiaro leggendo i due documenti approvati e divulgati questa settimana: la Lettera al Popolo di Dio e la Relazione di sintesi.
La lettera al popolo di Dio
Innanzitutto potere leggere questo documento sul sito ufficiale del Sinodo. La trovate anche in inglese, francese, giapponese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, swahili, tamil, bielorusso, cinese tradizionale e cinese semplificato.
A cosa serve questo documento? Il suo obiettivo è generare una comunicazione tra l’assemblea sinodale e il resto della Chiesa che, anche per via del digiuno mediatico intrapreso, non ha potuto seguire da vicino le discussioni. Certo, i briefing quotidiani con la stampa hanno permesso di accedere ad alcune informazioni, ma in modo contenuto.
La lettera in sostanza, come scrive il teologo Andrea Grillo, ci dice che:
1. Per la prima volta, su invito di Papa Francesco, uomini e donne sono stati invitati, in virtù del loro battesimo, a sedersi allo stesso tavolo per prendere parte non solo alle discussioni ma anche alle votazioni di questa Assemblea del Sinodo dei Vescovi.
2. La partecipazione di delegati fraterni di altre Chiese e Comunità ecclesiali ha arricchito profondamente i nostri dibattiti.
3. La relazione di sintesi della prima sessione chiarirà i punti di accordo raggiunti, evidenzierà le questioni aperte e indicherà come proseguire il lavoro.
Anche alla luce di ciò, non mi sembra un testo troppo nuovo. Apre qualche interrogativo sul lasso di tempo che separa ottobre 2023 e ottobre 2024, ma senza dire molto se non “ascoltiamo”. Si legge infatti:
E adesso? Ci auguriamo che i mesi che ci separano dalla seconda sessione, nell'ottobre 2024, permettano a ognuno di partecipare concretamente al dinamismo della comunione missionaria indicata dalla parola “sinodo”.
Invitare a sperimentare la sinodalità però non è sufficiente affinché fiorisca ovunque e si diffonda. Anche perché i percorsi sinodali sono complessi. Inoltre tra le categorie da ascoltare ci sono delle mancanze. Le persone LGBTQ+ sono completamente assenti. Le donne sono citate ma solo insieme agli uomini tra i laici. Si parla di “coloro che sono stati vittime di abusi commessi da membri del corpo ecclesiale” e delle “vittime del razzismo in tutte le sue forme”. Nessuna parola sulle persone divorziate e separate. Insomma, la cautela di cui si parlava prima torna e con forza.
La relazione di sintesi
Il Sinodo sulla sinodalità si è chiuso oggi 29 ottobre 2023 con la messa nella Basilica di San Pietro e la diffusione della Relazione di sintesi, approvata ieri. Anche questa è disponibile sul sito ufficiale del Sinodo. Ci sono tante cose da dire e lo spazio è contenuto. Io mi concentrerò su ciò di cui mi occupo: queerness e donne.
Partiamo da un dato di fatto difficile da digerire per moltə. Dopo un mese di discussioni e 40 pagine di documento finale, la comunità LGBTQ+ non viene citata nemmeno una volta. E - lo ricordo sempre perché è un’obiezione che mi viene posta spesso - non stiamo parlando di un argomento marginale ma di una delle questioni più calde e centrali della chiesa di oggi.
Nell’Instrumentum laboris - il documento alla base di questo mese di riflessioni - si rimarcava infatti la necessità di analizzare il rapporto tra fede e comunità LGBTQ+. Nei briefing quotidiani con la stampa la maggior parte delle domande delle e dei giornalistə puntava proprio ai temi caldi: benedizione delle coppie queer, ordinazione femminile, ordine maschile e matrimonio, etc. E se tutto ciò non bastasse consideriamo anche l’esperienza diretta delle numerose persone queer credenti che chiedono di essere viste.
Come scrive il giornalista Marco Grieco:
I credenti LGBTQIA+ semplicemente spariscono, vengono tenuti fuori dalla porta. Il papa riesce a parlare di armi, pace, acidificazione degli oceani, ma non di comunità LGBT evidentemente. Il documento non aveva pretese di testo definitivo, la sessione conclusiva si terrà l’anno prossimo. Ma se una questione così importante per la vita di molti non viene neppure menzionata, come ci si può aspettare che la si affronti in futuro?
Vi lascio il suo post completo che merita una lettura e cita anche il duro comunicato stampa di New Ways Ministry (associazione queer cristiana) dal titolo Synod Report Greatly Disappoints, But We Must Have Hope.
L’altra grande questione di dibattito che mi tocca da vicino è quella del ruolo delle donne nella Chiesa. In questo caso era davvero impossibile ignorare l’argomento, ma com’è stato riportato? La sociologa Paola Lazzarini scrive in merito:
Nella relazione di sintesi sinodale si trovano ancora concetti come “complementarità” e “corresponsabilità non competitiva”. Insomma… much ado about nothing!
Si ricorda la pari dignità battesimale tra i generi, il fatto che le donne costituiscano il gruppo più numeroso di chi frequenta le chiese, l’importanza di “comprendere e accompagnare le donne”, ma qual è la conseguenza di tutto ciò? Oltre all’idea di “promuovere una Chiesa in cui uomini e donne dialogano allo scopo di comprendere meglio la profondità del disegno di Dio, in cui appaiono insieme come protagonisti, senza subordinazione, esclusione, né competizione” cosa si intende fare?
C’è una sezione di proposte, in cui si lascia una porta socchiusa sul diaconato femminile, ma che non risultano sufficienti. Come spiega Women’s Ordination Conference nel suo comunicato stampa:
Il trattamento superficiale che il documento riserva all'ingiustizia della disuguaglianza di più della metà dei membri della Chiesa è causa di preoccupazione. Da un certo punto di vista, il documento sembra riflettere un riconoscimento delle ferite che le donne hanno subito per mano della Chiesa, ma non riesce a impegnarsi sostanzialmente nella guarigione di quelle ferite, optando invece per lasciare tali questioni a un numero sempre maggiore di studi e commissioni.
Per quanto nell’omelia con cui papa Francesco ha chiuso il Sinodo oggi si parli di una Chiesa che “accoglie, serve, ama, perdona. Una Chiesa dalle porte aperte che sia porto di misericordia”, sembra che per accogliere le categorie marginalizzate ci sia ancora tanto da fare.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Ho approfondito il mondo delle zine, le riviste indipendenti tipiche delle sottoculture, e ne sto realizzando alcune per la #zinetober di Munich zine library. L’ultima è recipe zine (non necessariamente legata alla cucina).
Ho iniziato un aggiornamento quotidiano in pochi minuti sul Sinodo per non rassegnarci davanti a una discussione in parte inaccessibile e percepita come lontana.
Ho partecipato con Assenze ingiustificate a un evento di formazione con la psicologa e insegnante Flavia Cristofolini. Abbiamo parlato di benessere a scuola, sia per chi studia, sia per chi insegna. Potete recuperare la diretta su YouTube.
Sono stata al concerto di Ariete, quindi condivido parte della mia gioia. Se in adolescenza avessi avuto un riferimento musicale come Ariete, forse avrei vissuto alcune cose in modo diverso. Che poi è importante fino a pagina due ma mi sarebbe piaciuto leggerle quelle pagine.
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
Come comitato del LGBT+ History Month Italia, invitiamo chi lavora a scuola a occuparsi di storia queer durante il mese di aprile e ad aderire alla 3° (🥳) edizione del mese sulla storia LGBT+. Proprio per questo ho contribuito a organizzare una Call per insegnanti insieme alla Rete Mariasilvia Spolato. Per facilitare l’adesione, per discutere delle modalità con cui parlare di questi argomenti in classe, per gestire il rapporto con il resto del personale scolastico e le famiglie, ci vediamo martedì 7 novembre alle 17.30 su YouTube.
Questo è il link per seguire la diretta:
Come Assenze ingiustificate siamo felicissimə di avere con noi Greta Tosoni: sex-coach, queer educator, attivista di Brescia Pride, co-fondatrice di Virgin and Martyr, divulgatrice e anima gentile. In questo appuntamento parleremo di corpo, consenso, identità e relazione nell'orizzonte di un'educazione sessuale omnicomprensiva a scuola. Per una scuola che non scappi davanti a questi temi ma che anzi sia presente, preparata e che sostenga e accolga tuttə.
Ci vediamo l'8 novembre alle 19.30 al Porto delle culture (BS), posto magico che ci accoglie sempre, e in diretta YouTube:
Il 24 novembre a Passirano (BS), nella Sala d’attesa, io e l’attrice Clara Bonomi parleremo di violenza di genere ispirandoci a Stai zitta di Michela Murgia.
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥