Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni ha cambiato forma ed è diventata una newsletter!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. Oggi parliamo dei 33 atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali impugnati.
Ma non solo! Breve reminder di cosa troverai ogni fine settimana:
il riepilogo di una notizia che ha scaldato la stampa e i social e un’analisi di com’è stata raccontata;
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
Questa non è solo una newsletter, ma un modo per contribuire alla costruzione di una comunità di persone capaci di leggere il mondo attorno a sé. Se ti piace Rassegnati, se la trovi utile, se credi che possa essere interessante, condividila con chi hai attorno. Aiutami a crescere!
L'attacco alle famiglie arcobaleno
La procura di Padova ha impugnato 33 atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali, chiedendo al Tribunale civile di cancellare dallo stato di famiglia il nome della madre non biologica e di conseguenza rettificare il doppio cognome dei figli. I documenti coinvolti vanno dal 2017 a oggi.
La prima notifica del tribunale è arrivata a una coppia di 40enni la cui figlia compirà tra poco 6 anni. L’udienza per il ricorso sarà il 14 novembre. La stessa sorte toccherà alle altre famiglie coinvolte. La madre non biologica si trova così a non essere più riconosciuta nel suo ruolo genitoriale. Altre coppie arcobaleno attendono di capire come tutelare le proprie famiglie.
Questa è stata la risposta di Famiglie arcobaleno, la più grande associazione italiana di coppie omogenitoriali:
Famiglie Arcobaleno da 18 anni è in prima linea nella lotta per i diritti dei figli e delle figlie di genitori LGBTQIA+, e oggi lo è anche nel supportare le famiglie di Padova colpite da questo duro attacco che vede per la prima volta in Italia impugnati in modo retroattivo 33 certificati formati dal 2017 in poi.
Un fatto gravissimo. È la prima volta che tutti i certificati di una città vengono impugnati a distanza di tanti anni dalla loro formazione e che questo accada a seguito delle pressioni sui sindaci di un ministero e di un governo, è un fatto che dovrebbe far riflettere chiunque sulla tenuta della nostra democrazia.
Questo stato si mostra pronto e solerte a chiedere di cancellare un genitore, anche a distanza di anni, dagli atti di nascita di 33 minori con due madri, ma la stessa prontezza e solerzia non la mostra nel cercare di colmare il vuoto normativo e di tutela - definito “indifferibile” dalla Corte Costituzionale già nel 2021 – che rende di fatto i nostri figli e le nostre figlie orfan* di stato.
Le nostre famiglie a Padova sono state travolte da un vero e proprio tsunami: bambine e bambini rischiano di vedere cancellate le proprie madri, i propri fratelli e sorelle, che non verranno più considerati tali diventando estranei davanti allo Stato italiano.
Il Governo Meloni sta mostrando il suo lato più feroce contro i nostri figli e figlie e davanti a questa ferocia e questa furia ideologica SENZA PRECEDENTI per il numero di minori coinvolt* e per le modalità e le ragioni politiche con cui vengono colpit*, Famiglie Arcobaleno ha deciso di supportare queste famiglie, di stare al loro fianco, di sostenerle e garantirle.
Lo farà con il supporto legale e la specifica esperienza professionale degli avvocati e delle avvocate del Gruppo Legale dell’Associazione e sostenendo le spese vive necessarie per la costituzione in giudizio, perché noi tutt* riteniamo sacrosanto difendere anche davanti ai Tribunali la legittimità di questi atti di nascita opposti che altro non fanno che riconoscere e rappresentare l’identità familiare di questi bambini e bambine.
Non ci fermeremo, non ci fermerete!
Qualcosa di interessante da leggere per capire meglio la vicenda:
Fanpage mostra come questa manovra politica - insieme alla proposta di legge per rendere la GPA reato universale - è un vero e proprio attacco alla comunità LGBTQ+ mascherato da procedura burocratica.
Il Post fa un riassunto degli step percorsi dal nuovo governo che hanno reso possibile questo avvenimento.
Il Fatto Quotidiano ha intervistato alcune delle famiglie arcobaleno coinvolte, dando un volto ai numeri. Le risposte dei genitori queer sono davvero oneste e toccanti.
A maggior ragione, vista la tensione del contesto italiano attorno ai diritti LGBTQ+, è ancora più importante informarsi, prendere posizione e mostrare il proprio sostegno alle persone marginalizzate.
Happy Pride Day!
Ieri c’è stato il Pride in diverse città d’Italia.
Io ho partecipato a quello di Milano - eravamo 300mila! - anche in rappresentanza del podcast Cristianə a chi?, che conduco con Paola Lazzarini e Sandra Letizia. Qui potete vedere alcune foto:
Abbiamo deciso di aderire come progetto per prendere posizione sulla strumentalizzazione della fede.
Se la loro omolesbobitransfobia sfrutta la Bibbia, è comunque omolesbobitransfobia.
Non lasciamogli usare le Scritture per giustificare l'odio.
La cattiva teologia uccide.
Se siete scetticə sul Pride, vi rimando al Rassegnati di qualche settimana fa in cui spiegavo l’importanza di questa manifestazione:
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Ho fatto una riflessione sul privilegio e la violenza a partire dalla distopia della serie TV The 100.
Ho intervistato Andrea Panerini, che è stato eletto Vescovo della Diocesi d’Italia della Chiesa Protestante Unita, diventando così, in Italia, il primo vescovo luterano dalla riforma e il primo vescovo dichiaratamente gay.
Ho chiesto all’avvocata Manola Rinaldi Cosa accadrà ai figli delle famiglie omogenitoriali i cui atti di nascita sono stati impugnati.
Ho lanciato una call to action. Per La Revue Dessinée Italia (su cui a dicembre ho pubblicato La fede molesta, un'inchiesta a fumetti sugli abusi sulle religiose) sto facendo una ricerca sulle terapie di conversione in Italia. Vorrei parlare con qualcunə che le abbia vissute per un confronto. Naturalmente tutte le testimonianze saranno trattate con il massimo rispetto e - a meno che non si preferisca diversamente - in anonimato.
L'obiettivo dell'inchiesta è spiegare il funzionamento delle terapie riparative e il loro impatto sulle persone LGBTQ+ e sul nostro rapporto con la fede.
Se avete incontrato nel vostro percorso le terapie di conversione, vi sarei molto grata se voleste condividere alcune riflessioni con me. Scrivetemi pure via mail (elisabelotti96@gmail.com).
Altrimenti, fate girare dove sapete che c'è qualcunə che mi può aiutare ❤️
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥