Una pesca per domarli, una pesca per trovarli, una pesca per ghermirli e nel buio incatenarli
Lo spot Esselunga, la rappresentazione delle famiglie e i fondi dati alla destra conservatrice
Benvenutə a un nuovo appuntamento con Rassegnati. Dopo tanta progettazione e riflessioni, la rubrica che accompagna i miei sabati da più di due anni ha cambiato forma ed è diventata una newsletter!
Rassegnati è la rubrica settimanale che seleziona un fatto degli ultimi giorni per mostrare com’è stato riportato dalla stampa italiana. Tra strategie comunicative ed errori, viene svelato il filtro che copre ogni notizia. L’argomento di oggi è il nuovo spot di Esselunga che ruota attorno a una pesca e alla famiglia tradizionale.
Ma non solo! Breve reminder di cosa troverete ogni fine settimana:
il riepilogo di una notizia che ha scaldato la stampa e i social e un’analisi di com’è stata raccontata;
una listona delle cose che ho scritto e/o pubblicato durante la settimana;
gli eventi pubblici in cui possiamo incontrarci.
Questa non è solo una newsletter, ma un modo per contribuire alla costruzione di una comunità di persone capaci di leggere il mondo attorno a sé. Se ti piace Rassegnati, se la trovi utile, se credi che possa essere interessante, condividila con chi hai attorno. Aiutami a crescere!
Una pesca per domarli, una pesca per trovarli, una pesca per ghermirli e nel buio incatenarli
Il nuovo spot di Esselunga, intitolato La pesca, ha attirato l’attenzione dei media, suscitando notevoli critiche per il contenuto moralista. La protagonista è una bambina, figlia di genitori separati o divorziati, che fa la spesa con la madre, si fa comprare una pesca e poi la dà al padre per conto dell’altro genitore quando la viene a prendere sotto casa. Un escamotage per suscitare tenerezza e riconciliare le due persone adulte della famiglia.
Quale famiglia?
Con un certo moralismo e una recitazione degna di una sitcom Rai, lo spot rafforza lo stereotipo delle famiglie unite e felici, che naturalmente non possono che essere tradizionali. La tenerezza che viene suscitata osservando le azioni della giovane protagonista si trasforma in compassione verso i figli e le figlie di genitori separati o divorziati, a cui sembra totalmente negata la felicità.
Il tentativo della bambina di riappacificare i genitori - che in realtà non sappiamo essere in conflitto - rimarca anche un certo senso di colpa proprio delle persone adulte del nucleo familiare. Loro è la responsabilità dell’infelicità della prole, perché la famiglia disunita è necessariamente sinonimo di tristezza. In aggiunta si rimarca anche il carico che molti figli e figlie di genitori separati o divorziati sentono su di sé: quello di dover ricostruire il matrimonio interrotto.
La separazione e il divorzio possono essere causa di infelicità. Il problema dello spot La pesca è che la tristezza è l’unica narrazione possibile, che contrappone la maggior parte delle famiglie italiane a un ideale stereotipato.
Tra l’altro la realtà sociale italiana non è affatto quella rappresentata nello spot. I nuclei monogenitoriali in Italia sono in aumento.
Fino alla metà degli anni ’90, erano poco meno di 500mila i nuclei composti da un solo genitore e almeno un figlio sotto i 18 anni. Nell’ultimo decennio sono progressivamente aumentati, superando il milione nel periodo 2015-16. Nel 2021 sono arrivati a 1 milione e 62mila. Un dato in flessione rispetto al biennio 2019-20 (periodo in cui avevano superato il milione e 100mila). Ma in aumento quasi del 10% dal 2012, quando erano 966mila.
Al di là del numero di genitori presenti, si possono aggiungere tutte quelle forme familiari che non rientrano nello stereotipo tradizionale e che non vedono i propri diritti totalmente riconosciuti. Come naturalmente le famiglie omogenitoriali. Insomma, un quadro ben più sfaccettato di quello offertoci da Esselunga.
Dimmi cosa finanzi e ti dirò chi sei
Esselunga è tra gli sponsor principali degli Stati generali della natalità. L’azienda non è nuova a messaggi conservatori né a collaborare con le associazioni Pro Vita. E il supporto economico va anche ai partiti di destra. Gay.it ricostruisce i finanziamenti estesi alla Lega in un articolo in cui si legge:
La famiglia Caprotti ha spesso finanziato i partiti di centrodestra. Tra questi, la Lega, anche quando era Lega Nord. Assegni a parlamentari di Forza Italia tra gli anni Novanta e i Duemila, ci dicono dal Fatto Quotidiano, ma anche all’Udc, che è(ra) espressione di un certo cattolicesimo politico, a difesa della famiglia tradizionale e contro il divorzio. Ancora, lo scandalo di qualche anno fa. Tra il 2015 e il 2016 Giulio Centemero, allora tesoriere della Lega, accoglie un finanziamento di Bernardo Caprotti e lo convoglia su una società collaterale al partito. La condanna di finanziamento illecito arriva nel 2022 per Centemero, quando Caprotti è ormai deceduto da sei anni. Ma il fatto sussiste: 40mila euro per la Lega e per Radio Padania.
Risolleviamoci il morale con un po’ di meme:
E poi, come ha scritto Rolling Stone Italia, a proposito di pesche “noi preferiamo ricordare Timothée Chalamet in Call Me By Your Name”.
Listona
Cosa ho fatto questa settimana?
Ho visto e recensito la nuova stagione di Sex Education, con un particolare focus sul percorso di Eric tra queerness e fede. All the queer people of faith deserved this!
Ho scritto degli stipendi dei/delle docenti e del ricorso a un secondo lavoro, discutendone con collettivo di insegnanti Assenze ingiustificate.
Ho assistito a una bellissima notizia. GenderLens ha stilato e continua ad aggiornare una lista con tutte le scuole italiane che hanno adottato la carriera alias. Da oggi, nella sezione relativa a Brescia e provincia, c'è un nuovo istituto: il Beretta di Gardone VT (che poi è dove insegno io quest'anno). È la terza scuola della zona ad aver introdotto la carriera alias!
Per capire meglio cos’è la carriera alias e come introdurla a scuola, vi rimando a uno degli scorsi numeri della newsletter:
Proprio questo Rassegnati sulla carriera alias è stato ripreso da Assenze ingiustificate. Ora lo trovate anche sul sito del collettivo.
Ci vediamo in giro!
Dimmi dove e quando.
Oggi pomeriggio alle 15.30 terrò un laboratorio di lettura per bambinə durante l'open day della cultura a Lumezzane (BS).
Ecco il prossimo appuntamento organizzato da Assenze ingiustificate, il collettivo di insegnanti di cui faccio parte. Lunedì 23 ottobre parleremo di benessere a scuola (per alunnə e insegnanti). L'obiettivo? Portare a scuola i temi caldi della nostra società. Per farlo, dobbiamo formarci! L’evento è aperto a tuttə. A chi lavora/ha lavorato/lavorerà nella scuola, a chi l'ha a cuore, a chi vuole approfondire questi argomenti con noi. Ci sarà anche la diretta YouTube.
Per oggi è tutto!
Grazie per essere arrivatə fino a qui. Ci risentiamo la settimana prossima 🔥